26.4.12

Congetture, misteri, incertezze e... Cazzate.

Ho appena letto su questa pagina di Facebook ("Pedagogica", ve la consiglio se siete interessati alle tematiche dell'educazione), una citazione di John Dewey a proposito della condizione dell'uomo: "L'uomo vive in un mondo di congetture, di mistero, di incertezze". Ha quell'aura da sentenza definitiva che hanno tutti i migliori aforismi ma è poi vera? Se io non fossi certo che alla prossima inspirazione non respirerò acido ci andrei molto cauto a farlo... Se io non fossi certo che la pizza ha un sapore che mi piace non mi verrebbe l'acquolina in bocca al solo pensiero, se i giocatori di calcio non fossero certi che colpendo la palla in un certo modo questa prende un determinato effetto nessuno diventerebbe un campione... ecc... Si possono fare centinaia di esempi di questo tipo. La vita procede di assunzione in assunzione. In effetti pensare che la pizza sarà buona, che l'aria sarà respirabile, che la palla giri in un certo modo... Sono congetture che con il tempo si sono trasformate in certezze. Se davvero vivessimo in un mondo di incertezze non potremmo nemmeno alzarci dal letto al mattino non sapendo se sotto di noi troveremo ancora il pavimento. Quindi John... Figa la tua frase... Ma è una mezza stronzata.

23.4.12

Il "si" e il coraggio di dire "no"


Negli ultimi tempi grazie ai social network su cui un sacco di gente spende un mucchio di tempo abbiamo visto fiorire un'informazione alternativa e siamo letteralmente travolti da un flusso di dati di ogni tipo. Dall'economia al gossip, dalle figure di merda più epiche ai più elaborati oggetti di design. Nulla sembra sfuggire ai tentacoli della rete che più che a una ragnatela sembra assomigliare sempre di più all'isola di plastica che galleggia nel bel mezzo dell'oceano.

20.4.12

Lost in translation


ATTENZIONE: post ad alto tasso di seghe mentali. Dato che avete milioni di cose migliori da fare che leggere questo, potete tranquillamente chiudere la pagina, tanto se siete arrivati fino a qua (grazie) il contatore di visualizzazioni è già scattato e il mio ego è già gratificato (basta poco per farmi contento).

18.4.12

"Farei tutto per te"


Di nuovo vide la nebbia lattiginosa svanire davanti agli occhi e si ritrovò nella radura che aveva scelto. Rabbrividì guardando gli alberi nodosi. È andata bene. Il suo padrone gli aveva spiegato con un certo divertimento che se non si fosse concentrato esattamente sul posto di arrivo avrebbe potuto riapparire proprio dove c'era un oggetto, una pianta, un muro o qualsiasi altra cosa, con conseguenze poco piacevoli e facilmente immaginabili. La radura era a un'ora di cammino dalla capanna ma era abbastanza ampia per metterlo sufficientemente al riparo da un errore di quel genere. Si incamminò lungo il sentiero illuminato da una luna piena e verdastra. Se non mi avessero fatto il favore di strapparmi la camicia non sarei riuscito ad attivare l'incantesimo. Credevo che essere cattivi fosse più facile. Quel capitano sembrava abbastanza cazzuto riuscirà sicuramente a vendicare il piccolo. Quello stronzo aveva detto che non l'avrebbe ucciso invece è successo un macello. Sentì una fitta al cuore.

14.4.12

Diciamolo: gli ateisti hanno rotto il cazzo!


Avvertenza: prima di pensare ecco il solito bigotto ignorante retrogrado oltranzista fanatico rileggete bene il titolo. Ho scritto gli ateisti, non gli atei. Credo che ognuno, in campo metafisico, sia libero di credere a ciò che vuole, anche che non esista per nulla un piano metafisico. Ce l'ho con quelli che assolutizzano il loro punto di vista e lo rendono un “ismo” appunto (i cosiddetti “atei positivi”). E nel caso specifico quelli che propinano a supporto della loro tesi la solita sbrodolata di argomentazioni del tipo “non è logico”, “non ci sono fatti oggettivi”, “la scienza almeno procede per tentativi ed errori la religione no” e via blaterando. A queste persone vorrei segnalare due cose:

13.4.12

Le meraviglie del genere umano: femmine omega


Biblioteca. Sto leggendo la biografia di Einstein (quella cui accennavo qualche post fa), una parte piuttosto complicata che cerca di rendere comprensibile anche alle capre della fisica come me una roba astrusa come la teoria dello spazio curvo. Ogni tanto alzo lo sguardo per meditare su quanto è scritto e guardo le altre persone nella stanza. Qualche vecchietto, molti studenti. Una ragazza che evidentemente confida molto nei suoi occhi color Siberian Husky è seduta ad un tavolo quasi all'estremo opposto della stanza e sta ammazzando di sguardi un ragazzo belloccio seduto vicino a me.